Intervista ad Alda Marini pubblicata su “DIRE – Notiziario Psicologia”, 4 maggio 2015
(abstract) Roma, 5 mag. – Hanno paura di farsi largo nel mondo ma si sentono stretti nei panni di un bambino. È l’immagine dell’adolescente con bassa autostima, che resta bloccato in una fase preadolescenziale della vita. A dipingerla è Alda Marini, psicoterapeuta, psicanalista junghiana del Cipa (Centro italiano di psicologia analitica) di Milano che afferma: “Mi ricordano il film degli anni ’60 ‘Incompreso- Vita col figlio’, che sottolinea la tragicità del non riuscire ad essere capiti”.
– Come si rafforza l’autostima negli adolescenti? “Attraverso il riconoscimento. Il ragazzo deve capire che quello che ha dentro ha un valore, ma per farlo deve prima vederlo, prenderne coscienza. Questi ragazzi percepiscono soprattutto tremore e insicurezza. Per rendere i loro punti di debolezza punti di forza- prosegue l’esperta in psicosomatica- metto i miei pazienti davanti a uno specchio che non sia deformante e li riporto ai loro vissuti. Solo così potrò consentirgli di sperimentare se stessi e valorizzare le capacità e le caratteristiche di cui sono portatori”… (per leggere tutta l’intervista clicca qui)