Articolo a cura di Alda Marini tratto da Materia Prima – Le Memorie dell’Anima (Numero XVIII – Dicembre 2019 – Anno IX)
“Il testo di Elisa Faretta del 2017 dal titolo Riprendersi la vita. Dal trauma della malattia al ben essere dopo la guarigione, ben commenta alcuni dei temi nodali che si sono sviluppati durante il Primo Congresso Nazionale di Ecobiopsicologia Il Corpo come Mandala dell’Universo – Il corpo in psicoterapia, svoltosi a Milano, a Maggio 2019.
La Dr.ssa Elisa Faretta dirige il Centro Studi e di Ricerca PIIEC, acronimo di Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea. Il nome dichiara, pertanto, un evidente approccio al mondo interno del paziente: tiene conto e collega immaginario e dimensione corporea, temi a noi molto cari. Esperta in Psicosomatica, inoltre, ha ideato e organizzato il Centro di Psicoterapia EMDR per i Disturbi Psicosomatici e la malattia oncologica.
Che psiche e corpo siano correlati è ormai acquisizione comune anche per i profani, ma il testo di Faretta entra nel merito di questa correlazione, affrontando le radici dell’insorgenza dello squilibrio emotivo che un trauma può attivare e tratteggiandone con pertinenza scientifica i passaggi, fino a trarne conclusioni assolutamente originali. Il libro, scorrevole e coinvolgente, si snoda attraverso acquisizioni teoriche che rendono conto degli studi più recenti, citazioni evocative, ed empatiche attivazioni, a partire da casi clinici che si materializzano ai nostri occhi come narrazioni e che ci permettono di incontrare la persona oltre il caso.
Nodale è il concetto di autoguarigione e la consapevolezza che i fattori di stress attivati dalla diagnosi di tumore possono aggravare il quadro del paziente, abbassando le difese immunitarie e aprendo nuove vie di fuga per le cellule tumorali facilitando la loro diffusione nell’organismo.
Il trattamento EMDR è scientificamente validato come terapia che può bloccare questo meccanismo, potenziando l’elaborazione adattiva all’evento doppiamente traumatico. Il trauma, infatti, si esplica nell’area somatica con la presenza del tumore, ma anche a livello psicologico la diagnosi crea una sorta di punto zero: da quel momento le cose non sono più le stesse e il paziente modifica completamente la percezione che ha della propria esistenza. Qui il trattamento EMDR rivela la propria peculiarità: favorisce in tempi brevi un’elaborazione del trauma a livello psicologico, aiuta il paziente a “digerire” la diagnosi e risveglia, di conseguenza, le energie sane. È interessante il richiamo di Faretta al concetto di resilienza, che in fisica indica la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi, ritornando alla forma primitiva. In psiconcologia assume un significato analogo: la capacità che nel paziente si attiva di reagire al trauma del tumore, e con il terapeuta ricostruire quanto accaduto nella propria vita per la creazione di un nuovo equilibrio basato su una diversa comprensione degli eventi.
Questa capacità non è acquisita una volta per tutte, ma si rinnova ad ogni esperienza in cui accettiamo di confrontarci con i colpi che la vita ci infligge e scopriamo in noi risorse inaspettate, imparando a lottare, consapevoli di rischi e probabilità di riuscita. Senza che vi sia quindi un’onnipotente fiducia nelle proprie risorse o un depressivo e passivo abbandono al destino. Solo affrontando i nodi della vita si può dare un senso a quanto accaduto e cercare un nuovo assetto in un clima affettivo, empatico e realistico.
Dice un paziente della Dr.ssa Faretta: ‹‹La voglia di vivere sembra prendere il sopravvento e il lavoro insieme è un flusso continuo di empatia, fiducia ed affetto. E tutto il corpo è coinvolto, lo sguardo, le mani che battono a ritmo, tutto è movimento e tutto si muove, un’andata e un ritorno dal passato al presente, in un travaso continuo che alterna dolore e sollievo›› (Faretta, 2017, p. 113)
Torna alla mente la sottolineatura che Jung fa dell’obiettivo primario della terapia, cioè la necessità di recuperare la mobilità psichica per uscire dalla fissità del sintomo.
L’esperienza di EMDR, in quanto psicoterapia supportata empiricamente, viene considerata trattamento elettivo nella psicotraumatologia, e Faretta ne sottolinea l’efficacia in ambito oncologico a seguito di studi e ricerche portate avanti negli anni e in un confronto internazionale. Se prima del tumore non c’era malattia, ma non è detto che ci fosse un equilibrio, oggi durante e dopo la malattia il lavoro terapeutico è volto alla ricerca di un nuovo ben essere. La malattia diventa una sfida e quindi una nuova opportunità, non per tornare ad un ‘prima’ idealizzato, che peraltro ha generato la malattia rivelando un assetto psicosomatico inadeguato, bensì per conquistare una nuova maturazione e riprendere a vivere in modo più consapevole di sé e dei propri equilibri. Questo, dice Faretta, perché ‹‹noi siamo mente e corpo: un unico inscindibile insieme›› (Faretta, 2017, p. 116).
Elisa Faretta è psicologa e psicoterapeuta, direttore del Centro Studi e di Ricerca PIIEC, Consultant, Facilitor EMDR e componente del direttivo EMDR e SIMP. È esperta in psicosomatica, ipnosi eriksoniana, tecniche immaginative, EMDR e Psicotraumatologia. Docente presso scuole di Specializzazione in Psicoterapia. Autrice di numerose pubblicazioni e testi sui temi. Ha realizzato un progetto di ricerca multicentrica in Psiconcologia per l’Associazione EMDR Italia, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2016 sul Journal of EMDR Practice and Research. Ha ideato e organizzato il Centro di Psicoterapia EMDR per i disturbi Psicosomatici nella malattia oncologica. È membro del CDA di ENPAP.
**Autrice: Marini Alda, Specialista in Psicologia e Psicoterapeuta. Psicologa Analista (CIPA, IAAP), esperta in psicosomatica (ANEB), effettua supervisioni e docenze presso le scuole di psicoterapia dell’ANEB e del CIPA su temi di psicosomatica ecobiopsicologica, età evolutiva, teoria dei sogni e dell’immaginario, terapia di gruppo, processo d’individuazione, alchimia, e metodica junghiana. È responsabile di materia per Psicologia delle dinamiche di gruppo (CIPA) e Psicologia dello Sviluppo e Psicopatologia Infantile (ANEB). Per Aneb è anche Responsabile dei Rapporti con le Istituzioni Scientifiche e la Rete Interdisciplinare ed effettua attività di ricerca e divulgazione, con relative pubblicazioni. È terapeuta EMDR. Lavora privatamente a Milano conducendo terapia individuale con adulti e adolescenti, terapia di gruppo e di coppia.